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al testo di Gaudenzio Massi
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Il fiume dei ricordi Nel fiume Reno il mio vissuto La stanza da letto guardava sul serpente Col suo corso d'acqua il respiro pieno si alimentavano i campi limitrofi e le genti di cure lo amavano Gli argini alti contenevano il ruggito quando d'inverno s'alzava improvviso Le barche nel fiume unite che erano Al fianco del fiume si allineavano Il barcaiolo allora studente e amico Mi ospitava nella cabina di legno Il pittore che amava la Barleda e il suo corso Arrivava ogni giorno con tela e colori Sporco egli era di tinte assai varie Il cavalletto dignitoso montava E strisce di lapis argomentava Le mani usava a miscelare i colori Che con getto sicuro s'impossessavano del quadro Nella tela viva entravano colori d'insieme E qualche ora più tardi a quadro finito L'acqua scorreva al suo interno Nel confronto col paesaggio Risultava il tutt'uno dell'artista sublime Quel che lui dipingeva lo dava in omaggio a chi pranzo e cena gli offriva Andava per case e per ville contento Pittore ora di fama e tormento Chi ha raccolto i suoi quadri e fatto una mostra è colui che studente faceva da ponte Con barconi di ferro e assi di legno Portava le cose da Longara a Trebbo di Reno |
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